In libreria:
Platèa
Domenico Cogliandro
Prossima uscita:
Olocausto
Giovanni Verga
L’origine della vicenda che ha stimolato la scrittura del romanzo è l’espressione «…ora ti cuntu ‘n fattu!» (ora ti racconto una storia avvenuta tempo fa) e si dipana intorno ad una vicenda di cronaca realmente accaduta in Calabria (nel libro “Italia”) nella seconda metà degli anni ’70, attinta dalle voci dei protagonisti.
All’interno di un cantiere pubblico, ignoti realizzano abusivamente una platèa di cemento ma con criteri costruttivi e ingegneristici da manuale. Un abuso a fin di bene? Il geometra Cilantro, direttore dei lavori di quel cantiere, deve denunciare il fatto alla magistratura e attorno alla vicenda si ramifica una storia, quasi un giallo, tesa a comprendere i motivi del gesto e a scoprire i colpevoli.
Il geometra condurrà infatti una sua personale indagine, parallela a quella ufficiale, in bilico tra ruolo pubblico e vita privata, coinvolgendo personaggi a lui noti e in qualche misura “attenti” a quanto si muove sul territorio, per accompagnare i lettori lungo la dorsale della sua versione dei fatti, o della versione che i fatti gli inducono a credere. Di là dai protagonisti principali, saranno i personaggi minori a indicargli possibili soluzioni e a suggerire il da farsi. Fino a quando…
“A metà strada tra il giallo meridionale e il racconto corale di una piccola realtà geografica, Platèa parte dal mistero di una impossibile realizzazione per narrare, attraverso una serie di scene e ritratti, la quotidianità di un uomo onesto, geometra e padre di famiglia in una Italia fuori dal tempo. Sul piano linguistico, l’autore dimostra una certa maturità stilistica ed espressiva. I dialoghi, punteggiati di dialetto, sono vivaci e credibili; anche il lessico, che spesso attinge a termini inconsueti, è ricco e ricercato; affascinante, inoltre, la scelta di usare quasi esclusivamente i vecchi toponimi: è un modo per mettere in secondo piano la collocazione geografica delle vicende, senza però occultarla del tutto.”