BIBLIOTECA

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22 Ottobre 2022 cenide
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Potrebbe sembrare una banalità, non lo è. Piuttosto l’idea originaria. Biblioteca del Cenide nasce per essere una casa editrice, vero, ma il nome scelto non è assolutamente casuale: mette assieme due idee differenti. La biblioteca di Babele in Finzioni (Borges) e la biblioteca de Il nome della rosa (Eco) hanno di certo influenzato, ma sotto sotto cuoceva tra la cenere l’idea che i libri raccolti nel tempo, di diverse tematiche e dimensioni, di epoche e autori differenti, potessero diventare un patrimonio bibliotecario privato a servizio di un pubblico interessato, o semplicemente curioso. Insomma, l’idea che si facessero nuove edizioni originali col marchio editoriale e che si potesse alimentare un patrimonio da destinare ad altri. Il Cenide è invece un toponimo che identifica in maniera precisa un frammento di costa calabra sullo Stretto di Messina o, per essere precisi, la porzione di costa calabra che rappresenta il bordo peninsulare dello Stretto. Ma era un toponimo di carte geografiche e nautiche dimenticato, e mai più riutilizzato, dalla seconda metà del 1700. Insomma, il Cenide è un luogo che potrebbe somigliare a quello, più generico, in cui si trovano a svolgere indagini Guglielmo da Baskerville e Adso da Melk, un’abbazia con una biblioteca misteriosa che nasconde intrighi e percorsi segreti. La piccola biblioteca di Biblioteca del Cenide non ha tali caratteristiche, ma i libri che ospita contengono tante di quelle storie che non invidiamo i testi perduti nell’incendio della biblioteca letteraria descritta da Umberto Eco.

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